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AMICI DELL'ELBA: GIOVANNI CHIMIENTI.

AMICI DELL'ELBA: GIOVANNI CHIMIENTI.

AMICI DELL'ELBA: GIOVANNI CHIMIENTI.

A una settimana da SEIF - Sea Essence International Festival, la nostra intervista al biologo marino ed Explorer di National Geographic che ha presentato una delle serate a Marciana Marina.


Sabato 29 giugno la piazza di Marciana Marina era gremita di gente che con attenzione e passione seguiva la seconda serata di SEIF - Sea Essence International festival, intitolata : "La bellezza del mare: racconto e tutela". A condurre la serata Giovanni Chimienti, biologo marino dell' Università di Bari ed Explorer di Nation al Geographic, che ha iniziato parlando della bellezza del Mediterraneo, partendo da habitat costieri fino ai fondali più profondi del mare che crediamo di conoscere meglio.


Il viaggio è partito dall'Isola d'Elba, facendoci scoprire, per esempio, che è proprio nelle grotte marine più scure che esplode la vita subacque: "In questi ambienti" ha spiegato Chimienti introducendo le immagini che aveva scattato il giorno stesso durante le sue immersioni nellle acque dell'isola "a causa dell'assenza di luce non ci sono alghe, e quindi gli organismi viventi non devono competere con esse per conquistarsi spazio e sostanze nutritive". Abbiamo così avuto modo di ammirare le praterie di margherite di mare, i coralli rossi che un tempo venivano usati come amuleti per proteggere i bambini, le foreste di gorgonie che ospitano intere colonie di organismi marini. Giovanni Chimienti infatti è un vero esperto di coralli, e in qualità di ricercatore dell' Università di Bari sta studiando in particolar modo i rarissimi coralli neri presenti sui fondali dell' area marina protetta delle isole Tremiti, e ha ricevuto anche riconoscimenti internazionali per queste sue ricerche, ma è anche un Explorer di National Geographic.


In questa veste ha girato 18 Paesi per studiare gli habitat marini costruiti dai coralli, veri paradisi di biodiversità , facendo davvero una vita da esploratore: in una intervista rilasciata al sito italiano di National Geographic, Chimienti ha spiegato che in questi mesi: “La barca diventa la casa, l’ufficio, il laboratorio, il bagno, la spa. Perché noi biologi marini affrontiamo queste difficoltà? Perché è una battaglia, che ha per nemici ill cambiamento climatico, l’inquinamento da plastica, la pesca illegale.”
Un'esperienza decisamente affascinante, che ha dato il via alle domande che gli abbiamo posto.

COME SI DIVENTA EXPLORER DI NATIONAL GEOGRAPHIC?

La National Geographic Society finanzia ogni anno molti progetti di ricerca e studio per aspiranti Explorer. Sul sito www.nationalgeographic.org vengono regolarmente pubblicati i bandi, e ci sono tutte le informazioni pratiche. È sufficiente avere un’idea vincente, sviluppare un progetto coerente e inviare un’application ben strutturata. Il grande pregio della National Geographic Society è proprio quello di dar fiducia ai giovani ricercatori, fornendo loro una possibilità che in molti ambiti accademici è ancora alquanto raro ricevere. Una volta che il progetto viene accettato e finanziato, si diventa a tutti gli effetti Explorer e l’avventura ha inizio.

QUALI SONO I MARI CHE PIÙ DI ALTRI TI HANNO TOCCAO IL CUORE?

In primis il Mediterraneo. Non a caso, nonostante io giri molto in lungo e in largo, torno sempre qui. Il Mediterraneo ha per me un fascino ineguagliabile, sebbene io non disdegni molti altri posti! Essendo una persona ad affinità calda, quindi, non posso non menzionare il mare di Celebes, in Indonesia. Questo mare mi ha fatto innamorare non soltanto per l’incredibile ricchezza di vita, forme e colori, ma mi ha toccato il cuore per le notevoli minacce alla sua salute. Su alcune delle piccole isole disabitate e selvagge dell’Indonesia, in cui mi aspettavo di sentirmi come Darwin che arrivava alle Galapagos, in realtà ho trovato distese di plastica e rifiuti di ogni genere. Proprio in questi luoghi che, nessuno “pulisce” in quanto disabitati, si vedono maggiormente alcuni degli effetti della cosiddetta “civiltà”.

 

CHE COS'È IL MARE PER TE, OLTRE AL TUO POSTO DI LAVORO?

Per me il mare è fondamentalmente qualcosa di sconosciuto, misterioso e pertanto estremamente affascinante. Ci lavoro, ci passo moltissimo tempo, a volte è addirittura terapeutico per me, ma non è il mio ambiente. Essendo cresciuto in zone collinari, non sono un lupo di mare, e in mare non mi sento a casa. Forse proprio per questo ogni volta che navigo o entro in acqua mi sento un ospite e, in quanto tale, cerco di avere cura del posto in cui mi trovo, muovendomi con attenzione e rispetto.

 

SE DOVESSI DESCRIVERTI ON POCHE PAROLE, COME DEFINIRESTI LA TUA ESSENZA?

Sono una persona curiosa, e ho una fortissima dipendenza dalla meraviglia. Mi piace farmi domande, trovare delle risposte e provare meraviglia per ciò che vedo, trovo, comprendo. È una dipendenza da cui non voglio guarire, del resto la meraviglia è il presupposto per la conoscenza.

 

Ringraziamo Giovanni Chimienti per questa intervista e per il suo intervento a SEIF: se volete vederlo per intero, lo trovate nel canale YouTube del Festival.


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