Musica
La caratteristica più evidente dei magici sassi, che hanno ispirato la realizzazione dei “Profumatori d’Artista”, è la presenza su di loro di macchie nere tondeggianti, che a contatto con l’acqua diventano blu, ma la suggestione più forte è quella di scoprire che alle spalle del mare il colore e
la materia di queste spiagge si ergono senza soluzione di continuità in immacolate pareti di roccia. È la loro roccia madre, in cui le macchie nere si moltiplicano aggregandosi nelle loro differenti dimensioni e fattezze, sino a costruire insiemi omogenei e suggestivi.
Sotto l’influsso di queste suggestioni Alfredo Gioventù ha individuato una particolare disposizione lineare di questi segni. Ha scoperto così un’orditura che li distribuisce su fasce orizzontali di diverse tonalità di bianco, frutto di sedimentazioni geologiche, nelle quali questi puntini neri si sono riposizionati lasciando intravedere possibili partiture musicali. La loro disposizione altalenante in un preciso spazio orizzontale li fa immaginare come disposti su di un pentagramma, dando origine all’idea di precise note. La lettura di questa musica si potrebbe poi avvalere delle diverse dimensioni delle macchie, fattore che può rappresentare la durata o l’intensità del suono, mentre la loro distanza ne potrebbe indicare il ritmo.
Insomma, in particolar modo sulle scogliere verso est, siamo di fronte a “rocce da poter suonare” che sicuramente un buon musicista contemporaneo potrebbe leggere come partiture
informali. Senza pretese “compositive” l’artista ha quindi dedicato parte della sua ricerca a questo fenomeno geologico trasferendone l’estetica sui “Profumatori d’Artista”, dando vita così alla
collezione “MUSICA”.