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ACQUA DELL'ELBA E TARTALOVE VI INVITANO A TROVARE UN NOME A QUESTA TARTARUGA

ACQUA DELL'ELBA E TARTALOVE VI INVITANO A TROVARE UN NOME A QUESTA TARTARUGA

ACQUA DELL'ELBA E TARTALOVE VI INVITANO A TROVARE UN NOME A QUESTA TARTARUGA

La collaborazione fra Acqua dell'Elba e il progetto Tartalove di Legambiente da oggi ha anche una mascotte, un esemplare di Caretta caretta a cui spetterà a voi dare un nome. Per aiutarvi a farlo, vi raccontiamo la sua storia, che  parla di uno dei maggiori problemi che questi meravigliosi animali devono affrontare a causa dell'inquinamento. 
 
E' stata catturata accidentalmente durante una battuta di pesca a strascico al largo del Golfo di Manfredonia, in quel tratto di mare che i pescatori chiamano "La Masseria". Di lei ci racconta  Giovanni Furii Responsabile del CRTM (Centro di Recupero Tartarughe Marine) : "Quando l'abbiamo presa in affidamento, sulla banchina del molo di Levante, sembrava una tartaruga come le altre, non fosse stato per un particolare. La sua postura in acqua non era ottimale: non riusciva ad immergersi correttamente e rimaneva parzialmente inclinata."
Fortunatamente, già dal secondo giorno di permanenza della tartaruga all'interno del centro le sue condizioni sono migliorate, dopo l'espulsione di numerosi gusci di molluschi, trattenuti nell'intestino da alcuni frammenti di buste di plastica. Erano proprio questi a trattenere aria nell'apparato digerente, alterando il suo equilibrio in immersione. 
"Quello dell'inquinamento da plastiche è un problema davvero grande" ci spiega Stefano Di Marco responsabile della campagna Tartalove di Legambiente "che minaccia non solo gli esemplari adulti ma anche i piccoli. E' di poche settimane fa  la notizia di una tartarughina rinvenuta in estrema difficoltà lungo la costa siciliana. Trattandosi di un esemplare di pochi centimetri si è pensato si trattasse di un neonato uscito da un nido che non era riuscito a raggiungere il mare. In realtà dopo essere stata ricoverata presso un locale Centro di Recupero, la tartarughina ha espulso ben 14 pezzi di plastica! Un numero incredibile se rapportato al suo peso di soli pochi grammi! Era quindi chiaro che il piccolo aveva già preso il largo una volta uscito dal nido e in pochi giorni di permanenza in acqua aveva già ingerito un gran quantità di plastica che probabilmente aveva determinato il suo spiaggiamento".
La nostra mascotte è stata fortunata: a distanza di una settimana dal recupero ha iniziato ad alimentarsi autonomamente, ottimo segnale di ripresa per le sue condizioni di salute, e fra circa due settimana dovrebbe essere rilasciata nel suo habitat naturale. Certo, non sappiamo ancora come si chiama, ma per questo ci siete voi. 
Scrivete il nome che vorreste dare a questa  tartaruga marina nei commenti ai post che in questi giorni pubblicheremo sui social, e scrivendo a socialmedia@acquadellelba.it:  insieme agli amici del progetto Tartalove di Legambiente sceglieremo quello che ci sembrerà rappresentare maggiormente non solo lo spirito della nostra collaborazione, ma soprattutto il carattere che questa tartaruga ha dimostrato durante i giorni di permanenza nel Centro di Manfredonia. 
Vi ricordiamo poi che  tutti coloro che acquisteranno un profumatore d'ambiente Isola d'Elba 500ml con la personalizzazione TARTALOVE, fino al 31 dicembre, contribuiranno attivamente al progetto:  Acqua dell'Elba devolverà a Tartalove  il 10% di ogni profumatore Isola d'Elba 500 ml. 
Se volete contribuire a proteggere questi animali, sul sito www.tartalove.it troverete anche altri modi per aiutarli concretamente: dall'adozione simbolica di un esemplare all'acquisto di gadget. Grazie al nostro e all vostro sostegno, Legambiente potrà continuare a recuperare e curare gli animali in difficoltà, proteggere i nidi e sensibilizzare  i pescatori sulla necessità di conferire ai Centri di Recupero gli animali catturati accidentalmente.
Forza, quindi: la "nostra" tartaruga è in attesa di un nome!

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