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Malte Reuscher, l'uomo che vola sul mare.

Malte Reuscher, l'uomo che vola sul mare.

Malte Reuscher, l'uomo che vola sul mare.

 

Della nostra sponsorizzazione alle imprese del windusrfer Malte Reuscher aveva già parlato la scorsa estate il, blog di SEIF - Sea Essence International Festival , racontando la disavventura in cui era incorso quando un sacchetto di plastica ha fermato la sua corsa durante la tappa giapponese del Campionato Mondiale di WIndsurf. Da allora il viaggio di Malte è continuato, nonostante un piccolo incidente alla caviglia che ha rallentato un poco la sua corsa. La nostra breve intervista è partita da qui.

Come va la caviglia, Malte?

Sto un pochino meglio, fortunatamente non ho perso la forza e sento soltanto un po' di male, ma a quello si può resistere. Il periodo di fermo, sempre relativo, che ho dovuto rispettare su consiglio del medico è stato
molto, molto più duro da sopportare del dolore alla caviglia.

Tu sei sempre stato a cavallo delle onde...

Nonostante il mio cognome tedesco,  sono nato ad Amburgo da madre tedesca e padre italiano, sono cresciuto a Capoliveri dove i miei genitori, che hanno sempre surfato, gestiscono una scuola di windsurf e un bar al lido. Per me quindi è stato naturale salire prestissimo su una tavola: la prima volta l'ho fatto a sei anni, mentre a 13 ho iniziato a fare le mie prime gare in giro per l'Italia.

Adesso invece giri il mondo: come sta andando il campionato?

A dire il vero sono due i campionati cui sto partecipando. Nel campionato mondiale di slalom, riservato a 64 atleti selezionati in tutto il mondo, sono ventitreesimo: vedremo come andrà l'ultima gara in nuova Caledonia a fine novembre.
L'altro campionato a cui partecipo è quello di Foil, una specialità dove grazie a una specie di pinna che si trova sotto la tavola ci si alza dalla superficie dell'acqua e sembra di volare trasportati dal vento. In questi giorni sono in Germania proprio per partecipare all'ultima tappa di questo circuito, dal 28 settembre al 6 ottobre. 

Ti seguiremo attentamente, quindi, tanto più che sei un nostro portabandiera. Com'è nato il tuo rapporto con Acqua dell'Elba?

Ero bambino quando l'isola iniziava a riempirsi di negozi con il colore e il profumo di questi prodotti. In questi anni l'ho vista crescere con me e quando lo scorso anno ho visto il nuovo slogan "L'Essenza del mare" ho capito che avevano qualcos'altro in comune oltre al luogo in cui siamo nati e cresciuti. Così mi sono proposto per una sponsorizzazione, e sto notando che il logo che ho stampato sulla mia vela diventa sempre più conosciuto. Me ne accorgo quando giro il mondo con quella che amo chiamare la mia famiglia del windsurf: siamo rivali nell'acqua, fuori tutti amici. Quando si viaggia si viaggia insieme, ci si vede per cena, ci si allena insieme. Perché nel windsurf non ci sono gelosie o segreti tecnici da mantenere sulla costruzione delle tavole o delle vele, le cose che fanno la differenza sono l'atleta e il vento.

Ormai chi si fa intervistare per il nostro blog lo sa già che verso la fine arrivano due domande obbligate, quindi ecco la prima: che cos'è il mare per te?

Il mare è molto importante, è mio compagno fin da quando sono nato e ancora adesso fa parte della mia vita tutti i giorni. Senza il mare non ci so stare, ogni mattina la prima cosa che faccio è andare a vedere il mare, se c'è vento, se posso volarci sopra con la mia tavola... E il mare, come il vento sono il motore del mio sport e della mia passione, letteralmente le cose che mi fanno andare avanti, sempre più veloce.

La domanda più difficile però è per tutti questa: qual è la tua essenza più vera?
Dovrei pensar un po' più a lungo, ma forse ci arriviamo ugualmente. Credo che la mia essenza sia lo sport, il movimento, la voglia di andare avanti godendomi in ogni momento la libertà di sentire il vento sul mio corpo mentre volo sopra le onde del mare, che mi è amico fin da quando ero bambino.


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