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LETTURE D'AGOSTO: "La tartaruga Genova e la sposa", racconto di Chiara Audenino.

LETTURE D'AGOSTO: "La tartaruga Genova e la sposa", racconto di Chiara Audenino.

LETTURE D'AGOSTO: "La tartaruga Genova e la sposa", racconto di Chiara Audenino.

Oggi vi proponiamo un altro racconto scritto dagli amici della nostra Community, ma questo ha qualcosa di speciale. Si tratta di una storia vera, anche se i ton i sono quelli di una bellissima favola ecologica: parla delle uova di Caretta Caretta che si sono schiuse lo scorso agosto sulla spiaggia di Capoliveri e della sposa che proprio quel giorno stava celebrando il suo matrimonio su quella spiaggia. La sposa è Chiara Audenino, che ha voluto condividere con noi questo momento fatato e che presto festeggerà il suo prim o anniversario di matrimonio, e il primo compleanno di Diciotto. 

 

 

«Mi chiamo Genova e sono una tartaruga marina Caretta Caretta. È da giorni che faccio avanti e indietro lungo questo litorale dell'isola d'Elba. Sto aspettando che nascano le mie tartarughine, ormai è quasi giunta l'ora. Quest'anno ho depositato le uova in una spiaggia di Capoliveri, nessuno si è accorto del mio nido. La sabbia di questa riva non è fine ed è piena di sassi. Non sarà facile per le mie piccoline venire al mondo, uscire fuori dai gusci, districarsi tra terra pesante e pietre, ma io l'ho fatto per loro! Se sapranno nascere e venir fuori da quel nido saranno caparbie e forti. Riusciranno con più probabilità a sopravvivere ai pericoli del mare.

Negli ultimi anni noi animali marini non abbiamo una vita facile, tra la plastica che mangiamo, le reti che ci troviamo attorcigliate addosso, tutto sta diventando sempre più complicato. Mi trovo ora a poca distanza dal bagnasciuga, vorrei avvicinarmi di più, ma ho paura che mi possano vedere. Da qui osservo tutto anche se sono nascosta. Oltre ad avere poco rispetto per il mare non tutti gli esseri umani sono gentili con noi ed è per questo che sto attenta a non farmi trovare. In questa spiaggia oggi si respira un'aria di festa. Ci sono tante persone e sono tutte vestite di bianco. Ecco cosa fanno! Stanno celebrando un matrimonio sotto un gazebo addobbato con veli bianchi, fiori, corde, legnetti e verde di macchia. Adesso è finita la funzione e si stanno dirigendo tutti verso la riva. Stanno appoggiando in mare dei piccoli fiori di carta con al centro una candela accesa. La sposa e il suo innamorato stanno mettendo in acqua il fiore.

Io quella donna che si è appena sposata la riconosco! Viene sempre a nuotare al largo di questa spiaggia. Nuota, nuota, nuota, quando arriva dove il blu è più blu si immerge in apnea fino verso il fondale. Rimane per tutta la risalita sospesa in acqua con la faccia all'insù fino a riemergere dal mare. È come se fosse catturata dalle luci che penetrano i fondali. Questo è il suo rituale per ricongiungersi con l'ambiente marino. Ama il mare, lo sento tutte le volte che le sono vicina. Se avesse la coda di un pesce sarebbe una splendida sirena. Lei non lo sa che io la osservo nascosta tra la folta posidonia. Sono sicura che sarebbe contenta di vedermi e io sarei felice di giocare in acqua con lei. Non voglio però rischiare che siano altre persone ad individuarmi e magari a catturarmi.

E adesso cosa sta succedendo? Vedo la gente in spiaggia agitata! Si dirigono proprio dove c'è il mio nido. No, no... le mie piccoline stanno uscendo, ma non è questa l'ora giusta! Perché siete sbucate fuori dal nido proprio adesso, non è notte, c'è ancora troppa luce e poi questa sera la spiaggia è piena di gente! Le mie bambine non ce la faranno, tutte quelle persone le calpesteranno! Devo fare qualcosa per salvarle. Vedo delle donne che stanno facendo un varco per farle arrivare in mare e cercano di impedire a tutti di prenderle in mano e di toccarle. Eccole finalmente in acqua! Mi devo avvicinare di più alla riva, devo indicare loro la strada e farmi riconoscere come la loro mamma. Ma quante sono 1,2,3,4,5,6,7,8 ..........20,21.......33,34.......55, 56......60,61,... 66, 67!

Brave, non pensavo che ce l'avreste fatta così in tante, siete 67 tartarughine!» Genova così si avvicinò al bagnasciuga, rischiando di essere vista, e andò ad accogliere le sue figliole. «Benvenute al mondo e ben arrivate nel nostro mare piccoline! Vi ho aspettate a lungo, io sono Genova la vostra mamma.» «Mamma, mamma che bello vederti era tutto buio e poi quando siamo uscite c'era una luce pazzesca!» «Volevamo solo entrare in acqua, ma tutta quella luminosità ci stava confondendo, non sapevamo bene in quale direzione andare.» «Avete sbagliato orario per uscire fuori, dovevate aspettare il calare della notte. Adesso però non perdiamo tempo in chiacchiere, seguitemi, ci dobbiamo nascondere tra la scura posidonia che si trova poco distante dalla riva. Staremo lì per un po' e poi a notte fonda ci allontaneremo. Vi dovete fidare di me! Avete lasciato qualche altra tartarughina dentro al nido?» «Qualcuna non riusciva ad uscire mamma, c'erano tante pietre dure e alcune uova non si sono schiuse.» «Adesso siete arrivate nel posto giusto. Aspettate che vi conto di nuovo per essere certa che ci siate tutte 1, 2 ,3,4,5,6,7,8..........20,21,.....33,34.......54,55, 60,61.....66, ne manca una! Qualcuna di voi sa dov'è andata a finire?» «Mamma l'ho vista andare in direzione della spiaggia attirata dalla luce di quel faro!» «Eccola laggiù che nuota, sta raggiungendo di nuovo la riva!» «Sta andando dove c'è la festa!» «Voi state qua piccoline, io mi avvicino ancora di più alla battigia per cercare di chiamarla.»

Sulla spiaggia intanto gli sposi con i loro invitati stavano festeggiando le nozze. «Ma cos'è quell'esserino che si sta muovendo sotto i tuoi piedi?» disse la sposa al neo marito. «E' una tartarughina!» rispose lo sposo. «E' vero! Mi hanno detto che mentre noi ci sposavamo si sono schiuse le uova di alcune tartarughe, scambiando il giorno per la notte. Un bimbo aveva messo un asciugamano scuro proprio sopra al nido e quel telo non ha fatto filtrare la luce del sole. Questa piccola si sarà smarrita, la dobbiamo aiutare a ritornare in mare.» disse la sposa. «Vieni con me dobbiamo riportarla dov'è nata, così potrà ritrovare le sue sorelle e la strada di casa per tornare un giorno a depositare le sue uova.» così gli sposi si diressero nel tratto di spiaggia libera dove si trovava il nido delle tartarughe. «Quant'è bella! Si ricorderà di me quando sarà grande?» disse la sposa «Perché pensi si possa ricordare di te?» «Le tartarughe hanno l'imprinting del posto dove nascono, magari lei lo avrà con me!» disse la sposa al marito. «Entriamo in acqua, sono andate tutte lungo questa direzione. Hanno già transennato il tratto che porta dal nido fino al mare. Mettila giù qui!» «Ciao piccolina, ritorna in questa spiaggia a depositare le tue uova quando sarai grande. Io ci sarò ad aspettarti.» disse la sposa mentre posava in acqua la tartaruga. Ma la piccola continuava a ritornare sulle sue mani. Non voleva staccarsi dalla sposa. «Dobbiamo andare dove l'acqua è più fonda non vuole allontanarsi da me!» disse la sposa al marito. «Non devi restare qui! Vai dalle tue sorelle e dalla tua mamma!» disse la sposa.

Intanto in mare una tartaruga Caretta Caretta chiamava la sua cucciola. «Piccola vieni da me, ti guido io! Sono la tua mamma!» «Mamma, mi ero perduta! E poi quella ragazza sentivo che mi voleva bene, non sapevo se dovevo stare con lei. Avevo paura di non trovare più le mie sorelle e di restare qui da sola!» disse la tartaruga. «Salutala, ora si va a casa. Un giorno quando sarai grande nuoterai con la tua amica nel mare e la rivedrai, te lo prometto! Io so dove trovarla. Non vi scorderete l'una dell'altra!» disse Genova alla sua bambina. Sulla riva della spiaggia i due innamorati si abbracciavano con i loro abiti da sposi zuppi d'acqua, felici per questo dono inaspettato che il mare aveva fatto loro nel giorno delle nozze. «Non le abbiamo dato un nome!» disse la sposa a suo marito. «Ma che importanza ha, non la rivedremo più!» «Io sono sicura che la rivedrò e la voglio chiamare Diciotto... questo sarà il suo nome! È nata il 18 agosto 2018 alle 18.18, proprio quando ci siamo sposati, e io la saprò riconoscere quando la rivedrò in mare davanti alla spiaggia di Straccoligno!» La tartarughina nel frattempo aveva seguito la sua mamma, ma si voltò indietro per salutare la sposa proprio quando le fu dato il nome Diciotto.

 

 


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