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LWL 014 LA MACCHINA DEI PROFUMI

LWL 014 LA MACCHINA DEI PROFUMI

LWL 014 LA MACCHINA DEI PROFUMI

Perchè la scelta di partecipare quest'anno al #fuorisalone di Milano, la più grande vetrina di design in Italia?

Semplice. La presenza dell'azienda elbana è legata alla sempre più importante posizione di Acqua dell'Elba nel settore casa. Un successo testimoniato dagli apprezzamenti in questo senso rivoltici da consumatori e clienti. E' proprio per il rispetto che dobbiamo a questi che abbiamo deciso di essere per la prima volta presenti nella manifestazione dedicata alla casa più apprezzata e più appealing d'Italia. Per farlo, tuttavia, abbiamo voluto seguire il nostro stile ed il nostro modo di essere. Innanzitutto, la scelta della macchina dei profumi, e più specificatamente la volontà di affidarci ad un artista per approdare a questa importante manifestazione, è assolutamente in linea con i valori di Acqua dell'Elba, da sempre attenta a valorizzare l'opera di artisti contemporanei. Il concetto stesso della macchina, che richiama l'elemento forte dell'identità Acqua dell'Elba, ossia l'artigianalità è poi un secondo elemento forte: qui abbiamo voluto giocare sull'effetto straniamento derivante dalla visione di quella che benché si dichiari "macchina" è in realtà una "non macchina" a sottolineare il fatto che per noi il profumo è "il fatto a mano". Infine con la presenza della macchina nelle vetrine della Profumeria Giada in Via Solferino, con una esposizione in partnership, abbiamo voluto metaforicamente rimarcare l'importante che per noi riveste il rapporto con i clienti. Clienti che non sono solo il punto d'approdo del business ma dei partner con cui potere crescere assieme.

 

Di seguito, la descrizione da parte di Francesca Fiorella, curatrice dell'esposizione:

"LWL è la lunghezza al galleggiamento di una barca. Distingue ciò che è emerso e visibile sulla superficie, da quello che è invece sotto il livello dell’acqua, la

carena o opera viva. Ed è proprio su questa linea LWL, su questo piano sottile, a fior d’acqua che Mario Apone lavora, appuntando la realtà così come la vede, percepisce, intuisce richiamando al foglio anche l’opera viva del nostro quotidiano. Un archivio di segni, suoni e immagini, all’apparenza disordinato, che raccoglie i soggetti più vari così come è vario il reale e l’esperienza che di questo facciamo continuamente.

Un archivio che segue un metodo in evoluzione; aumenta la sua capacità di elaborare e di restituire la complessità, grazie allo sviluppo e all’ampliamento

degli strumenti impiegati per indagare e precisare gli aspetti più autentici; che include, raccoglie, e poi seleziona, filtra e che è fonte principale della costruzione

di una nuova realtà, del tutto nuova, tridimensionale, sincronica e aperta. Mario Apone ha dedicato il suo metodo progettuale, alla costruzione di una “macchina impossibile”, un modello che convoglia meccanicamente le eterogenee energie (ambientali, culturali, personali e aziendali) che hanno generato i profumi Acqua dell’Elba. Il nome che ha scelto per questa operazione è proprio LWL014, un nome che appartiene alla navigazione ma che è anche appunto indicativo

dell’approccio scelto per incontrare questa particolare realtà.

Parte integrante di LWL014 è infatti un viaggio nell’Isola d’Elba realizzato a metà febbraio a cui hanno partecipato tutte le parti che a diverso titolo hanno collaborato a questo progetto. L’incontro con l’ambiente, il paesaggio, le persone dell’Isola in un periodo, quello invernale, in cui l’isola si presenta

nella sua versione più autentica (ai nostri occhi domestica e disorientante, per certi versi quasi aliena, allo stesso tempo), l’incontro con la realtà di Acqua

dell’Elba nella sua dimensione produttiva e commerciale, sono gli elementi che hanno composto l’archivio per questo lavoro.

I materiali impiegati per la realizzazione di LWL014, la sua struttura, le sue “funzioni” sono scelti e generati senza preconcetti o censure e derivano direttamente

e indirettamente da questa esperienza."

 


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